Impianti a pavimento

perchè scegliere un impianto a pavimento?

Cos'è un impianto a pavimento? E’ un sistema di riscaldamento degli ambienti basato sulla circolazione dell’acqua calda all’interno di una rete di tubi annegati nello spessore del pavimento. Qual e’ la differenza rispetto ad un tradizionale impianto di riscaldamento a radiatori? La differenza sostanziale è la superficie di scambio termico, cioè la superficie attraverso cui l’acqua calda può cedere calore all’ambiente da riscaldare. a differenza di un radiatore, il pavimento di un ambiente (ma è possibile sfruttare anche le pareti o il soffitto) offre una superficie riscaldante molto ampia. di conseguenza, in un impianto a pavimento, è possibile far circolare l’acqua ad una temperatura dimezzata rispetto a quella di funzionamento di un impianto a radiatori.
Quali sono i vantaggi derivanti?
  • risparmio : dovendo produrre acqua calda di riscaldamento a 30°-40° anziché a 70°-80°, risulta evidente che si ottiene un notevole risparmio sui costi di gestione dell’impianto stesso: la caldaia non deve lavorare alla sua massima potenzialità e ciò si traduce in un minore consumo di combustibile, con un abbattimento dei costi di riscaldamento dal 15% al 30%.
  • comfort : il calore di riscaldamento non è concentrato in determinati punti dell’abitazione ma è uniformemente ripartito su tutta la superficie di calpestio, a beneficio di un elevato grado di comfort: si ha infatti una distribuzione ideale del calore all’interno degli ambienti, con un andamento verticale della temperatura che decresce dal pavimento man mano che ci si avvicina al soffitto (con un impianto a radiatori avviene l’esatto contrario, cioè il calore è massimo vicino al soffitto). considerato che il corpo umano ha una temperatura più elevata sulla testa, mentre i piedi risultano più freddi in quanto la circolazione del sangue è più lenta, è evidente che il massimo benessere fisico lo si raggiunge con una temperatura ambiente più calda a livello del pavimento e leggermente più fresca a livello della testa.
Perchè nel passato l'impianto a pavimento non ha avuto grande popolarità? Una temperatura dell’acqua troppo elevata provoca una temperatura superficiale del pavimento oltre i 35°-38°, il che si traduce in gravi disturbi fisiologici o malesseri come l’innalzamento della pressione arteriosa, il mal di testa cronico, la sudorazione eccessiva, ecc... I cattivi risultati ottenuti in passato non sono imputabili all’impianto a pavimento in sé, ma alla cattiva progettazione o addirittura all’assenza di una progettazione mirata. Se l’impianto viene progettato e realizzato nel rispetto di norme ben precise, il risultato è un comfort di gran lunga superiore a quello degli impianti tradizionali.   Quali sono gli altri aspetti positivi?
  • Completa libertà nell’arredamento dell’abitazione, senza il vincolo dei radiatori o di altri corpi scaldanti.
  • Assenza di moti convettivi all’interno degli ambienti, con minore circolazione della polvere e minore essiccazione dell’aria.
  • Migliore isolamento termico dell’abitazione, grazie alla struttura stessa dell’impianto a pavimento che prevede uno strato di materiale isolante al di sotto della caldana riscaldata.
  • Scomparsa di alcune fastidiose operazioni di manutenzione come la riparazione di radiatori sgocciolanti, la loro riverniciatura, lo spurgo dell’aria da quelli funzionanti solo per metà, le pareti da ritinteggiare a causa di antiestetici “sbaffi” neri.
  Ci sono anche aspetti negativi? L’unico inconveniente di un impianto a pavimento è rappresentato dalla maggiore inerzia termica: l’impianto non è in grado di raggiungere rapidamente la temperatura di esercizio (con partenza a freddo deve essere riscaldato l’intero pavimento) e di conseguenza anche il raggiungimento della temperatura ambiente ideale richiede un certo tempo. Un utilizzo razionale di questo sistema prevede il funzionamento continuo con attenuazione nelle ore notturne (spegnimenti ridotti al minimo) e pertanto l’impianto risulta poco adatto per i locali occupati saltuariamente o in modo discontinuo.
 
Le nostre considerazioni In molte installazioni del passato, così come in molte applicazioni recenti, si è continuato a ricorrere ad un particolare "stratagemma" per abbassare al giusto livello la temperatura dell’acqua da far circolare nell’impianto a pavimento : la produzione di acqua ad alta temperatura e la successiva miscelazione con l’acqua più tiepida di ritorno dall’impianto. Questo significa che la caldaia viene utilizzata per produrre acqua calda a 70°-80° e che tale acqua viene “raffreddata” prima di essere immessa nell’impianto a pavimento.   E’ vero che la produzione di acqua ad alta temperatura è comunque inferiore a quella necessaria con un impianto tradizionale a radiatori, ma a nostro avviso un sistema così concepito presenta un’enorme contraddizione: sarebbe come se volessimo riscaldare un ambiente portandolo ad una temperatura di 30° per poi aprire le finestre ed ottenere così il clima ideale!   Se la filosofia dell’impianto è quella di ottenere il massimo risparmio energetico, allora la giusta soluzione è data dall’abbinamento “caldaia a condensazione + impianto a pavimento”. La caldaia a condensazione, rispetto a quella tradizionale, sfrutta anche quella parte di calore contenuta nel vapore acqueo dei fumi che andrebbe persa attraverso il camino. In una caldaia normale è necessario che i fumi derivanti dalla combustione siano espulsi ad elevata temperatura perché le eventuali condense danneggerebbero l’apparecchio stesso. Viceversa la caldaia a condensazione è realizzata per resistere alle condense e il suo funzionamento ottimale prevede il recupero dell’energia termica contenuta nei fumi attraverso la loro condensazione.   I massimi risultati di condensazione si ottengono con una temperatura dell’acqua inferiore ai 50° : ne consegue che il massimo rendimento di una caldaia a condensazione lo si ottiene con la produzione di acqua calda a bassa temperatura. Ciò significa che la migliore applicazione di un apparecchio di questo tipo risulta essere proprio l’abbinamento con un impianto di riscaldamento a pavimento, nato per funzionare a bassa temperatura (30°-40°).